• Vertical Water – Condivisione e Divulgazione del Canyoning

Bares Inferiore


           


Stupenda forra sicuramente la più bella, lunga e tecnica del comasco, che scende tra vette alte oltre i 2000 metri dell’alto Lario. Una sequenza unica di vasche e budelli, settecento metri di dislivello formati da calate, tuffi e toboga in successione, il tutto contornato da ambiente alpino isolato e incontaminato. In totale sono 80 marmitte, 57 calate armate molti tuffi possibili (fino a 28mt).

La descrizione del percorso è volutamente stringata per lasciare quell’alone di mistero attorno a questa mitica forra da non sottovalutare per lunghezza, acquaticità, impegno fisico e tecnica. Da affrontare solo se ben allenati ed in possesso di tecniche torrentistiche adeguate. In questa recensione è stato volutamente diviso in 2 parti per agevolarne la discesa, in alternativa lo si può percorrere nella sua interezza partendo molto presto la mattina. Il Bares è un lungo percorso che comincia in ambiente aperto, il torrente scorre su grosse placche, per poi infilarsi tra pareti sempre più alte. Le prime calate si alternano a tuffi e disarrampicate, fino ad incontrare una bella sequenza di salti ravvicinati, la maggior parte dei quali affrontabile in tuffo. La discesa non dà tregua, le cascate e le tante vasche sono ad una distanza massima di venti metri l’una dall’altra. Dopo le prime 6 calate vi è una via di uscita presso le baite diroccate di Bares. Dopo 26 calate armate si incontra una via di uscita nei pressi di un breve tratto pianeggiante, si tratta di una ripida, ma evidente, traccia sulla dx segnalata da vernice arancione e corde fisse che permette di uscire od entrare nella forra, dividendola in due parti distinte. Seguendo la traccia si raggiunge il sentiero di avvicinamento sopra le baite di Pianezzola.

A questo punto il torrente scorre tra pareti molto alte, incontrando un ambiente sempre più severo. Diverse disarrampicate, brevi calate e tuffi portano ad un mancorrente sulla sinistra, installato per permettere di raggiungere l’ancoraggio di una calata di 18 metri che scende in uno stretto corridoio. Altre calate in rapida successione conducono alla verticale più alta di 30 mt appoggiata ma baganta. Qui inizia la parte più verticale della forra che non dà tregua per la varietà di calate ed ambienti. I tuffi non mancano anche se a questo punto l’aquaticità del percorso e le numerose imersioni cominciano a fiaccare il fiato. La fine della forra giunge quasi di sopresa, presso la briglia di captazione, dopo una sequenza di salti e risalti in rapida successione.

Note: Il ripido avvicinamento e la lunga discesa, con una sola via di fuga lungo tutto il percorso, fanno sì che questo percorso sia da definirsi adatto a torrentisti allenati ed esperti. Alcuni consigli: partire alla mattina presto per raggiungere la partenza ancora al “fresco” e per avere tutta la giornata davanti in caso di imprevisti, munirsi di viveri ed intraprendere la discesa solo in condizioni di tempo stabile. I tempi di percorrenza possono variare di molto a seconda della portata. Alcune calate, normalmente bagnate ma non difficoltose potrebbero causare problemi in caso di portate sostenute.

Avvicinamento in auto: Da Porlezza seguire per Menaggio ed una volta giunti sulla costa del Lago di Como dirigersi verso nord in direzione Sondrio Chiavenna. Costeggiare il lago fino ad entrare in Gravedona, oltrepassare una strettoia tra le case e poco dopo deviare a sinistra in salita seguendo le indicazioni per Peglio, Livo, Dosso del Liro. Salire lungo la stretta strada fino ad una biforcazione, voltare a destra ed una volta raggiunto Livo seguire le indicazioni per il Crotto Dangri, percorrendo la strada prima lastricata, fino ad un cimitero, poi sterrata ed infine in cemento fino al Crotto.

Avvicinamento a piedi: Al Crotto Dangri attraversare il ponte in pietra sopra il torrente Borgo ed al primo bivio voltare a destra in pianura. Dopo circa 30 metri, subito dopo aver oltrepassato un roccione, prendere il sentiero a sinistra che sale ripido fino a al borgo di Provegro a quota 900 metri (seguire bolli arancioni). Oltrepassare il borgo, attraversare il piccolo torrente e proseguire fino alle Baite di Pianezzola. Si raggiunge un piccolo promomtorio con bella vista sul Lago di Como in corrispondenza di una curva secca a sx che entra nella valle di Bares, qui il sentiero procede in falsopiano ed in corrispondenza di un canalone si intravede tra le foglie il torrente. Segnalata sugli alberi in arancione vi è l’entrata/uscita di metà percorso. Continuando a salire si segue il sentiero fino al termine del bosco per proseguire, sempre in salita, lungo la traccia tra le felci. Continuando sulla traccia si raggiungono le vecchie baite di Bares (possibilità di entrare in forra evitando 15 min di avvicinamento e 6 calate). Continuando per il sentiero si rientra nella boscaglia, la si attraversa ed usciti dal boschetto ci si trova di fianco al torrente in prossimità dell’entrata.

Rientro: Giunti alla briglia di captazione prendere il sentiero a scalini con mancorrente in ferro (dx) che inizialmente scende verso il fondovalle, per poi risalire leggermente e giungere sopra alcune baite. Voltare a destra in direzione del Crotto, attraversare il torrente incontrato durante la salita e risalire fino al Crotto ed al parcheggio. ATTENZIONE non scendere verso il greto del torrente Borgo ma mantenersi in quota in mezzo al bosco di castagni.


BELLEZZA OOOOOO¢
DIVERTIMENTO OOOOOO¢
DIFFICOLTA’ V5 A5 V
SVILUPPO 3200 mt
DISLIVELLO (ENTRATA-USCITA) 700 mt (1300-600)
NAVETTA (Km) NO
AVVICINAMENTO 2/2,5H (1/1,2+1/1,3H)
RIENTRO 45 min.
CALATE (MAX) 57(26+31)(30mt)
ANCORAGGI Buoni 2012
MATERIALE 2x 60 + soccorso
TEMPI 8/9 H (3,5/4h+4,5/5h)
VIA DI FUGA SI (nella prima metà dx)
APPORTO IDRICO Pluvio- niviale
BACINO IDROGRAFICO 9 Kmq
OPERE IDRICHE NO
PERIODO (IDEALE) Giu–Ott (Lug – Ago)
GEOLOGIA Gneiss
LOCALITA’ LIVO
CARTOGRAFIA Kompass 92

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